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Commemorazione del 'IV Novembre': il discorso del Sindaco

08/11/2021  - 419 letture     Segreteria

Ringrazio tutti voi per avere accettato l'invito dell'amministrazione comunale a partecipare a questa celebrazione del 4 novembre.

Ringrazio la parrocchia che condivide con noi la cerimonia e qui presente con don Natale Grassi Scalvini.

Ringrazio il maresciallo Marco Prete, comandante della stazione dei carabinieri di Camisano e il suo collega brigadiere Paolo Gionfriddo che qui rappresentano l'Arma, ma anche le Forze armate.

Ringrazio con particolare emozione, gli alunni della quinta elementare per il messaggio di pace che ciascuno di loro ha scritto e poi depositato al monumento dei caduti e che vi invito a leggere.

Ringrazio la loro insegnante Giusi Spaliviero per l'iniziativa, esempio di educazione civica coinvolgente e incisiva.

Ringrazio il nostro alpino Valentino Cattaneo.

Il 4 novembre è il Giorno dell'unità nazionale e Giornata delle forze armate.

La data coincide con la fine della prima guerra mondiale.

È una ricorrenza alla quale si possono attribuire molteplici significati.

Permettetemi di interpretarla come un momento per celebrare la pace che uno degli elementi sui quali si fonda non solo l' unità nazionali, ma qualsiasi tipo di unità.

Ma l'unita nazionale presuppone l'azzeramento di ogni discriminazione.

Non esistono cittadini del sud e del nord. Bianchi o neri. Credenti o non credenti. Di serie A e serie B.

Tutti hanno gli stessi diritti ma anche i relativi doveri, principi questi che la nostra amministrazione ha sempre sostenuto e perseguito con massima coerenza e altrettanta massima intransigenza.

L'unità è difficile da mantenere e non esclude scontri, che se sono dialettici e improntati al reciproco rispetto possono essere momento di crescita.

Ma se impostati su rigidità e contrapposizione esasperata sono dirompenti.

Il nostro territorio, spiace constatarlo, è esempio paradigmatico di disunità che potrebbe essere superata con il dialogo e la disponibilità ad un confronto senza pregiudizi o preclusioni di qualsiasi tipo.

Purtroppo dialogo e disponibilità al confronto oggi sono merce rara.

La nostra amministrazione crede nell'unità del nostro territorio e si batte per questo obiettivo ma, inutile negarlo, con risultati non corrispondenti alle aspettative e agli sforzi profusi.

Eppure la collaborazione per i comuni piccoli come il nostro è fondamentale per rispondere alla pletora di adempimenti, spesso ridonanti e pleonastici, che la legge impone.

La pace spesso arriva alla conclusione di guerre cruente che comportano perdite di vite umane, dolore e sofferenza che non trovano giustificazione alcuna, anche perché non esistono guerre giuste. Lo dico forte e chiaro e con la massima convinzione: Non esistono guerre giuste.

Se il 4 novembre è il giorno in cui celebriamo la pace, non si può però dimenticare che è anche il giorno della memoria e della riflessione.

È il giorno per ricordare e commemorare i caduti di tutte le guerre, passate e purtroppo anche attuali.

Si le guerre di oggi, ignorate dai giornali e dalle televisioni e dagli altri mezzi di comunicazione nati con internet. Guerre silenziate ma che mietono centinaia di vittime e che nel 2020 coinvolgevano almeno 25 nazioni.

Il 4 novembre è il giorno dell'omaggio al milite ignoto, tumulato il 4 novembre 1921.

Sono passati cent'anni, ma non dimentichiamolo. Rendiamogli omaggio.

Il 4 novembre è il giorno per ringraziare tutti coloro che, in tempo di pace, hanno preso la vita per un ideale, per gli altri, Per un'utopia.

È il giorno per dimostrare la nostra riconoscenza nei loro confronti.

Il 4 novembre è il giorno per testimoniare e nel contempo riaffermare che il sacrificio di chi ci ha preceduto per consegnarci un mondo migliore non è stato vano.

Il 4 novembre è il giorno per dire no alla guerra, ma anche alla violenza e a tutte quelle forme di prevaricazione che permeano la nostra società. Mi riferisco alla violenza di genere, al lavoro nero e al lavoro che provoca la morte, all'evasione fiscale, all'odio razziale, via via fino a quella che spesso non è considerata violenza in senso stretto, ma che è il suo parente più prossimo, la violenza domestica. Ma anche la violenza contro noi stessi, che toglie la dignità e abbruttisce, la violenza della di dipendenza da sostanze, del gioco e altro

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Il 4 novembre è il giorno per rileggere l'articolo 11 della nostra costituzione: «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

Ma non basta rileggerlo per ricordarlo. È necessario impegnarsi per la sua applicazione.

Il 4 novembre è la giornata delle forze armate e, mi piace ricordarle, impegnate in missioni di pace e umanitarie, protagoniste nei momenti di emergenza, simbolo di solidarietà nazionale.

Infine il 4 novembre è la giornata degli appelli.

Chiedo a voi cari concittadini di partecipare alla vita del nostro comune. Prima dell'unità nazionale viene l'unità delle comunità locali con la loro storia e le loro tradizioni.

Non dimenticate quando entrata nella casa di tutti leggere il cartello appeso alla porta d'ingresso che avvisa: Lavoriamo per voi, ma preferiamo lavorare con voi.

Raccogliete l'invito e vi saremo riconoscenti.

Ricordate uniti si vince, si cresce. Si vive meglio e, permettetemi, in pace.

Buona domenica a voi e alle vostre famiglie.

Viva Casale Cremasco.

Viva l'Italia.

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