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Prevenzione delle allergopatie da Ambrosia in Lombardia

22/06/2019  - 580 letture     Territorio

In Europa il cambiamento climatico e l'adattamento al clima locale hanno ampliato lo spazio potenziale di distribuzione dell'ambrosia. L'impatto dell'ambrosia sulla salute umana non è limitato alle aree invase dalla pianta: quantità di polline diffuse dal vento possono provocare allergie anche in soggetti che risiedono, vivono, in ambienti distanti dalle zone in cui è presente la pianta.

Un approccio integrato e un controllo efficace - a tutti i livelli, vale a dire a livello del singolo cittadino, fino a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale - sono strumenti base per individuare misure appropriate di prevenzione e di contrasto alla diffusione dell'infestante.

Le sperimentazioni condotte negli anni precedenti hanno evidenziato che è possibile contenere l'Ambrosia ademisiifolia utilizzando più metodi.

La scelta del metodo da adottare si deve basare sull'osservazione in campo della pianta, il grado di diffusione e lo stadio di crescita, la tipologia del terreno su cui si deve intervenire e le attrezzature disponibili. Per contenere la diffusione spontanea di Ambrosia artemislifolia, è fondamentale evitare di lasciare incolte le aree con suolo nudo e/o con copertura erbacea rada per periodi prolungati, soprattutto nei mesi tra aprile e luglio. Questo principio di massima è valido sia per aree abbandonate o marginali, sia per aree soggette a movimentazione di terra in relazione ad attività agricole o di cantiere.

Si ricorda che l'Ambrosia artemisiifolia è inserita nella Lista Nera ai sensi della Legge Regionale10/2008, art. 1 comma 3, quale specie alloctona vegetale oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione.

La previsione del periodo di fioritura di molte specie - causa di allergia per l'uomo, quale l'ambrosia - è uno strumento utile per la prevenzione delle allergopatie; il cittadino può consultare il "bollettino del polline" pubblicato sul sito web di Regione Lombardia', che informa circa le concentrazioni di polline aerodiffuso e supporta il personale medico specialistico nella diagnosi di allergopatia e prescrizione della terapia a beneficio del paziente.

Per completezza di informazione, per quanto riguarda la stagione pollinica 2018, nelle zone dove storicamente l'infestazione era massiccia (zona nord-nord ovest di Milano e la zona della provincia di Varese) i livelli giornalieri di polline si sono mantenuti molto più bassi di quelli rilevati mediamente nel decennio precedente. I valori più alti, in media si sono riscontrati a partire dalla terza decade di agosto fino alla metà di settembre rivelando pertanto uno spostamento in avanti del picco pollinico di circa una settimana rispetto al 2017 e ai 2016.

Per approfondimenti si allega un documento che fornisce indirizzi per la realizzazione di interventi efficaci a contrasto della diffusione degli infestanti; si tratta di un allegato tecnico alla nota protocollo 61.2019.0015118 del 17/4/20192 all'interno del quale è possibile estrapolare i metodi per il contenimento dell'Ambrosia artemislifolia.

Crediti foto pubblicata in questa pagina: SB JohnnyOpera propria, CC BY-SA 3.0, Link.

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