Descrizione
Argini sfondati, scantinati invasi dal fango, ciclopedonali inondate: il bilancio si profila pesante.
di STEFANO SAGRESTANO
CREMA Il giorno dopo la piena più devastante degli ultimi 30 anni, è quello della conta dei danni. Non ci sono ancora dati precisi, ma la stima è che ammontino a centinaia di migliaia di euro. Argini sfondati, serre, stalle e coltivazioni allagate, muri di abitazioni imbrattati da acqua mista a fango, così come garage e scantinati. Lungo gli argini del Serio, protezione civile, tecnici e amministratori comunali hanno effettuato sopralluoghi per capire cosa ha lasciato la furia del fiume, arrivato a superare i 4 metri oltre lo zero idrometrico, allagando diverse aree golenali e spingendosi anche in giardini e terreni agricoli. In alcuni punti ha raggiunto le case, come a Vidolascoo e Trezzolasco. Abitazioni sfiorate anche a sud di Sergnano, in città e a Montodine. Le ciclo pedonali, che affiancano per lunghi tratti gli argini del fiume, sono tutte finite sott’acqua. Nella notte, con la progressiva diminuzione del livello, sono riapparse. La corrente e i detriti hanno causato evidenti danni ai tracciati. Tra i più colpiti il nuovo percorso che si trova in città e collega il parcheggio della ‘Buca’ con la zona della passerella ciclo pedonale Bettinelli, realizzato in modo che fosse percorribile anche dalle carrozzine, sarà ora da rivedere: 1.400 metri lineari, per i quali è stato utilizzato un fondo speciale. L’apertura sarebbe dovuta avvenire a giorni. Un progetto dedicato in particolare a persone con disabilità motoria, non vedenti o ipovedenti, che rientra nell’iniziativa ‘Un parco per tutti’, proposta dal Parco del Serio stesso. Lo ha reso possibile un finanziamento dalla Regione: 180mila euro a fondo perduto, ai quali se ne sono aggiunti 30mila finanziati dall’ente. «Sono stati due giorni di mobilitazione, presidio e controllo – interviene Alessio Rocca, dirigente del Commissariato di Crema – in cui siamo stati al fianco degli altri enti pubblici nella gestione dell’emergenza. Abbiamo chiuso la strada via Garzide – via Ricengo con polizia locale, carabinieri e protezione civile». Il sindaco Fabio Bergamaschi, ieri ha ringraziato forze dell’or dine, volontari, operatori comunali e tutti coloro che si sono prodigati nell’aiutare e nel sorvegliare la piena. Negli altri comuni dell’asta, a ritrovarsi con 30 centimetri d’acqua sull’uscio di casa sono stati i residenti di Vidolasco a Casale Cremasco. In tre sono stati evacuati dai vigili del fuoco, intervenuti con un canotto. A Sergnano il fiume ha rotto l’argine e Aipo dovrà intervenire con urgenza per ripararlo. Tra Pianengo e Ricengo a subire le maggiori conseguenze è stato il cantiere per la manutenzione straordinaria del ponte della Melotta, appaltato durante l’estate dalla Provincia. Il manufatto è rimasto chiuso sino a ieri mattina alle 9.30, prima a scopo precauzionale, a causa dell’innalzamento del fiume, poi per consentire all’impresa di allestire nuovamente le operazioni. La piena si è infatti presa alcune attrezzature e ha sradicato un piccolo deposito.
A cura di
Contenuti correlati
- Sorpresa, sì alla Cer, ma a quella della Fondazione Margheriti
- Campi Natura: esperienza unica tra flora, fauna e tanti nuovi amici
- Messa in sicurezza della località Montecchio. Si fa sul Serio
- Casale Cremasco. Sopralluogo di Aipo e regione Lombardia per creare l'argine sul fiume Serio
- Progetto per fermare le esondazioni in zona Montecchio
- Casale Vidolasco. Gli alunni della primaria scelti come ‘piccoli custodi’ della natura
- IC Sergnano. Alla festa d’inverno si piantano le ghiande: 'una scuola attenta all'ambiente'
- Celebrata la festa d'inverno dell'Ic di Sergnano
- Due nuove Cer per 17 comuni
- Quercia a dimora, simbolo e auspicio per le nuove generazioni
Ultimo aggiornamento: 13 ottobre 2024, 08:00